San Pietro in Montale


Si presenta oggi con la facciata in laterizio, che sottolinea le radici medievali; sul lato sinistro dell’edificio vi è la traccia evidente di  portale sovrastato da pronao.

Il mosaico collocato nella lunetta sopra il portone di ingresso della chiesa (Natale 2005), vuole tenere viva la memoria della dedicazione. Dino Maccini, artista piacentino, formato alla scuola ravennate di Mosaico, bene è riuscito ad esprimere la fierezza e l’umanità dell’apostolo Pietro, scelto da Cristo a capo della Chiesa.

Lapide collocata nell’anno giubilare 2000 a ricordo della presenza dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano, attestata a partire dal 1366. La lapide fu posta dai cavalieri di Malta di Piacenza.

Le semicolonne con parte d'arco si estendono  dal pavimento al piano terra al soffitto del primo piano della casa. Le colonne sono databili tra l’ XI e il XII secolo.

Frammenti di decorazioni nel sottarco attestano l’esistenza di un edificio importante.

L’interno, ora settecentesco, è ricco di forme architettoniche e povero di decorazioni. I restauri, in occasione dell’anno giubilare 2000, hanno dato  la possibilità di studiare le planimetrie della chiesa, rivelando, inaspettatamente, la simmetria sui due assi.

Le pareti di quattro cappelle “ad angolo” creano al centro della chiesa uno spazio ovale, sottolineato dal disegno nel pavimento in cotto. La volta riprende lo stesso disegno ovale rivelando un’armonia nella lettura del complesso.

Sulla parete di fondo della sagrestia è stato rinvenuto un affresco, attribuibile al XVI secolo: un trittico raffigurante, al centro, san Pietro in carcere liberato dall’angelo; ai lati san Francesco d'Assisi e sant’Antonio di Padova.